Programma di Trasformazione Urbanistica Area Ravone

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Il programma di conversione dell’area Ravone s’inserisce all’interno di un contesto urbano e territoriale complesso perché oggetto di numerose trasformazioni, future o in corso di realizzazione. L’ambito oggetto di intervento si insinua tra il torrente Ravone e il piano ferrato, configurandosi come una “virgola” allungata in direzione est ovest, del tutto avulsa rispetto al tessuto storico ottocentesco circostante.

L’ipotesi di progetto riconosce al torrente Ravone il ruolo di asse d’impianto di un nuovo sistema verde, che confluisce nel parco territoriale del Reno; parallelamente, il riammagliamento con i quartieri limitrofi definisce un tessuto urbano a quattro fasce, in ciascuna delle quali verde e costruito si relazionano con modalità differenti. Il corridoio verde di connessione con il parco del Reno entra nell’area del Ravone attraverso un sistema digitato, complementare al disegno di riammagliamento del costruito esistente.

La nuova Sussidiaria alla via Emilia Ponente assume le valenze di asse di collegamento tra il sistema della viabilità sovra-comunale e il nuovo parcheggio scambiatore ex Tanari, testata di ingresso all’ampia dotazione ambientale ecologica a nord della sussidiaria.

A partire da una tipologia insediativa ad isolato urbano perimetralmente chiuso di matrice ottocentesca, il nuovo impianto si modifica rendendosi sempre più permeabile da nord verso sud e relazionandosi al tessuto urbano consolidato. È evidente la volontà di una forte integrazione tra verde pubblico, verde pertinenziale e costruito, in una logica complessiva che massimizza la sostenibilità ambientale ed energetica del progetto.

Sono distinguibili due logiche di tessuto edilizio: la prima, con tipi a corte, garantisce alta densità, mix funzionale, e al contempo controllo qualitativo e ambientale degli spazi pertinenziali. La seconda, con edifici in linea di altezza variabile, è a minor densità e ha carattere prevalentemente residenziale. Procedendo in direzione ovest, l’edificato cresce in altezza, liberando progressivamente la superficie disponibile.

La nuova stazione ponte SFM Prati di Caprara diviene asse di connessione nord e sud. A nord, il tessuto edilizio si articola in una serie di percorsi che distribuiscono i flussi verso il nuovo quartiere del Lazzaretto. A sud, interseca con un innesto a “T” il corridoio verde, risultando nel contempo connessa alla piastra che garantisce la continuità ciclo-pedonale est-ovest all’interno del parco lineare.