La città dell’inclusione

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Planimetria

La città dell’inclusione è il titolo di una mostra a inviti curata da Francesco Messina e Laura Zerella presso il museo MACRO di Roma. I progettisti sono chiamati a riflettere sulle trasformazioni urbane indotte dai fenomeni migratori e, più in generale, dalla crisi dei processi di globalizzazione, attraverso “disegni di invenzione” e “progetti teorici”, attivando una molteplicità di sollecitazioni disciplinari. Lo studio PERFORMA A+U interpreta il tema in relazione alle pratiche di rigenerazione del patrimonio edilizio, quale clamoroso effetto dei fenomeni dismissivi generati dalla summenzionata crisi, evidenziando le opportunità latenti che essi offrono per ripensare la cultura del lavoro. RAVONE_CITTA’ APERTA diventa in tal modo il titolo di un “Manifesto pro-attivo” attraverso il quale quattro magazzini di un ex scalo ferroviario a Bologna diventano teatri di posa che ospitano una ideale pièce teatrale che mette in scena il rapporto tra “fare” e “sapere fare” nella città contemporanea. In tale prospettiva, la città in transizione viene a rappresentare la città dell’inclusione, partendo dal presupposto che l’innovazione radicale esige la preventiva liberazione delle energie trattenute da un sistema di valori di cui la città è incorporazione operante, attraverso un atto creativo. Questa intuizione è implicita in tutte le rivoluzioni. Le Avanguardie, a vario titolo, ne hanno fatto il proprio Manifesto. Il tema dell’inclusione si esprime pertanto nella zona di instabilità tra un mondo che non è più e quello che non è ancora. La revisione degli strumenti urbanistici e l’emergere di nuovi soggetti che rivendicano un ruolo nella comunità che viene, invitano pertanto a ricercare l’inclusione negli ambiti in trasformazione. L’ex-scalo ferroviario Ravone a Bologna, consentendo pratiche di rivendicazione di aree e fabbricati abbandonati, permette in tal modo di riflettere sul rinnovamento economico, sociale, culturale e politico della città, stabilendo una relazione “circolare” tra educazione, prototipazione, produzione e consumo.